RELAZIONI CONGRESSUALI (*)

(*) Relazione del Dr. L. Cattaneo al I Congresso Nazionale di Parapsicologia e Metafisica (Napoli, 4, 5 e 6 luglio 1980. Sala Congressi Mostra d'Oltremare). Il Dr. Cattaneo, fisico, ricercatore dell'Istituto dei Tumori di Napoli, è stato, tra l'altro, il promotore del "Centro Clipeologico Partenopeo".

 

IL TRAMONTO:

U.F.O. : CREPUSCOLO DELLA TERRA.

 di Luciano Cattaneo

 

 

 

 Fino a pochi anni fa, una conferenza sugli "Oggetti Volanti non identificati ", universalmente noti con la sigla UFO, avrebbe suscitato interesse, curiosità, ansia di conoscere i particolari dell'ultimo caso insoluto; non si può negare il fascino che tale argomento ha sempre esercitato sui più svariati tipi umani per le molteplici implicazioni di carattere scientifico, esoterico, religioso che la sua problematica comporta.

Oggi questo interesse sembra essersi assopito, non tanto per la enorme divulgazione che ha tolto all'argomento il gusto del mistero e del proibito, quanto per il tipo stesso di divulgazione, scaduta a tali livelli di disinformazione da indurre chiunque, in questo campo, ad improvvisarsi giornalista o scrittore ed a sfornare articoli o libri con una documentazione superficiale, incompleta, scopiazzata quasi sempre dai cosiddetti "testi classici" per la gioia dei nuovi lettori e delle case editrici di recente costituzione, ma con il crescente malumore dei ricercatori " seri " che spesero il loro tempo in un argomento "serio " o almeno non esauribile nei 35 minuti di Piero Angela.

Venuta quindi meno questa " credibilità" giornalistica e non essendo a tutt'oggi atterrato un solo Disco Volante in Piazza S. Pietro a Roma o davanti alla Casa Bianca di Washington, le interpretazioni del fenomeno hanno subito recentemente slittamenti in settori diversi dagli schemi iniziali, sicché è lecito che si possa parlare di UFO in un congresso dedicato alla Parapsicologia.

In definitiva se fino a 10 anni fa era normale porsi delle domande-tipo come: " Esistono o non esistono i Dischi Volanti? " e nel caso affermativo: " Sono terrestri od extraterrestri? ", oggi è più giusto domandarsi che significato possano avere per l'umanità gli avvistamenti o i presunti contatti con gli omini verdi o i giganti biondi dagli occhi azzurri.

Ma prima di affrontare questo problema, che dovrebbe, in ultima analisi, spiegare anche il titolo di questo intervento e cioè: " U.F.O.: crepuscolo della Terra", è bene fare un po' di cronaca del pensiero umano sull'argomento in questione.

Fin dal loro apparire (la data storica ufficiale è quella del 24 giugno 1947 con l'avvistamento di Kenneth Arnold, uomo d'affari americano nonché pilota) i Dischi Volanti polarizzarono l'attenzione di sette mistiche, più o meno segrete, di associazioni spiritualistiche, di circoli teosofici che trassero nuova linfa vitale dall'acquisizione immediata della presenza di questa aviazione con i cui piloti si stava instaurando un rapporto di collaborazione e di amicizia basato sulla ricezione di messaggi telepatici, di comunicazioni radio e di contatti fisici. In seguito si giunse anche alle collette "pro piloti extraterrestri feriti ".

Al capostipite King seguirono ben presto i vari George Adamsky, Howard Menger, Bob Renaud, George Hunt Williamson (anche se quest'ultimo meriterebbe un discorso a parte) e giù fino al nostro Eugenio Siragusa, tutti nelle vesti sacrali di profeti, di " sacerdoti dei Dischi Volanti", di contattisti puri ed immacolati che portavano agli uomini la parola degli Dei, il verbo di Asthar Sheran, comandante in capo della flotta spaziale in missione sul pianeta Terra, reo di non appartenere ancora alla Confederazione Galattica comprendente 681 pianeti o giù di lì. Più precisamente il nostro pianeta era conteso fra i Dischi Buoni e quelli Cattivi, il che spiegava anche quelle antiche cronache medioevali che narravano di battaglie nel cielo.

La lettura dei libri di George Adamsky (vi cito fra i tanti: " I Dischi Volanti sono atterrati ") è consigliabile in quanto rappresentano una " summa" di tutto quel sapere " differente " che aveva trovato in passato solo poche opportunità di farsi conoscere tramite l'immortale Madame Blavatsky, il colonnello Churchward, l'indimenticabile Charles Fort ed il più recente Lobsang Rampa.

La filosofia di base era molto semplice: l'intero universo da noi conosciuto faceva parte di un macroessere, all'interno del quale noi abitavamo le parti genitali, il che spiegava i nostri bassi istinti, l'animosità ed il perché dell'avvento degli esseri evoluti (evoluti in quanto abitanti in zone più "nobili") che, a bordo di queste piastrelle bianche, svolgevano attività di anticorpi quando un'esplosione nucleare provocava un foruncolo. Superfluo, a questo punto, aggiungere che l'interpretazione sposava la concezione del "Tutto Vivente", quindi maghi e stregoni confluirono a frotte nelle organizzazioni filo-dischi e, tanto per aggiungere un'altra perla, va senz'altro ricordata l'identificazione delle comete come spermatozoi cosmici.

Ma è doveroso qui ricordare che la teoria dell' Universo-Uomo non aveva bisogno delle rivelazioni extraterrestri.

Da Omero al neoplatonico Marsilio Ficino, da Giordano Bruno a Leopardi, dall'epicureo Lucrezio a Tommaso Campanella, tutti avevano parlato della vita, delle abitudini, dei tratti somatici di questi grandi animali tranquilli che erano gli astri ed i pianeti. E questa conoscenza di tipo " orizzontale " dell'Universo, descritta con chiarezza, si fa per dire, alchemica da Paracelso: " Il cielo è l'uomo, e l'uomo è il cielo, e tutti gli uomini sono un cielo, e il cielo nient'altro è che un uomo ", fu disegnata con rigore geometrico dal grande Leonardo.

Il passo immediatamente successivo consisteva nella identificazione di tutte le gerarchie angeliche con extraterrestri e quindi assumevano realtà razionale la nascita di Cristo, la stella dei RE Magi, il miracolo di Fatima, il passaggio del Mar Rosso e così via. L'etichetta mistico-religiosa di questa corrente venne poi rafforzata quando Antonio Ribera, ritenuto uno dei maggiori ufologi viventi, ebbe la felice idea di divulgare dalla Spagna fotografie di Dischi Volanti con l'emblema dei Giurisdavidici.

 

 

Queste idee, unite ad una disciplina gerarchica ferrea, a manifestazioni coreografiche tipiche delle sétte segrete, ebbero notevolissima diffusione negli Stati Uniti, in Germania, in Giappone, sicché c'era anche da chiedersi se non si volessero creare e conservare sacche di pensiero tradizionale che facessero capo a miti decaduti di superrazze cosmiche.

D'altra parte negli anni della guerra fredda non pochi acuti osservatori misero in evidenza che la faccenda UFO poteva essere stata abilmente strumentalizzata dai vari governi per stornare l'opinione pubblica da problemi se non più importanti, almeno più pressanti. Il caso George Adamsky, sepolto nel cimitero degli eroi di Arlington, può testimoniare in tal senso.

Ma in contrapposizione alle sétte mistiche, esisteva un altro grande movimento di pensiero incentrato sul problema UFO, che faceva capo alla cosiddetta gente benpensante, fiera sì di alcune sue aperture mentali, ma borghese nel rifiutare le implicazioni religiose e le comunicazioni medianiche. Era il movimento, da me definito " romantico", che tramite una nuova disciplina, l'Archeologia Spaziale, tentava di spiegare il sorgere delle antiche civiltà ed i loro monumenti con l'intervento di intelligenze esterne.

Tutti gli enigmi archeologici venivano spiegati con lucidità impressionante sulla scorta della divulgazione massiva dei vari Robert Charroux, Von Daeniken, Raymond Drake, Marcel Homet, che intravedevano calendari venusiani sulla Porta del Sole di Tiahuanaco, messaggi spaziali sulla Pedra Pindada, astroporti nel Perù, Dei bianchi e barbuti nei templi Aztechi, tombe di astronauti nello Yucatan.

Esistita o meno che fosse la mitica Atlantide, questi esseri spaziali, che avevano dato origine, dato il loro colorito, al regale sangue blu, avevano fondato o dato il "la" a tutte le civiltà, donando agli uomini conoscenze scientifiche superiori tramandate peraltro ai nostri giorni sotto le tradizioni astrologiche ed alchemiche. Prometeo docet.

La mitologia assumeva infatti il volto dell'astronauta Giove che in Grecia si faceva servire dolci e tenere fanciulle sull'Olimpo, in Asia Rama viaggiava sui Vimana mentre Venere sorgeva dal mare dal disco-conchiglia.

Ma anche qui, forse, c'era una falla. Falla generata dal fatto che ancor oggi nei libri di testo si legge che la storia d'Europa, e quindi la nostra, trae la sua origine da una corrente di pensiero che, accompagnandosi al corso apparente del Sole, da Oriente ad Occidente, mosse dall'Egitto ed attraverso la Grecia, Roma e l'Europa Occidentale, arrivò fino in America. Ma un più attento esame di alcune pietre circolari abbandonate nelle lande di Salisbury, civiltà megalitiche del nord della Francia, stazioni preistoriche del corso del Danubio, rivendicarono, attraverso la prova del carbonio 14 calibrato, la priorità della cultura occidentale e soprattutto la sua autenticità ed indipendenza da qualsiasi forma di pensiero interna ed esterna.

Ciò che gli uomini della civiltà megalitica ci hanno lasciato regge il confronto con le più sofisticate costruzioni ed i loro libri di pietra contengono le informazioni di una geometria e di una astronomia che sarà scoperta dopo millenni.

Il passato della nostra Terra è ancora tutto da scoprire senza scomodare gli extraterrestri, se è vero ancora che tutte le " stranezze " delle civiltà del Centro e Sud-America sono dovute alla emigrazione delle 10 tribù di Israele intorno al 600 a. C., secondo la tradizione mormone, oppure se è vera la teoria Charpentier che vede nei Templari, partiti dal porto di La Rochelle, l'inizio del culto, da parte degli Amerindi, degli uomini bianchi venuti dal mare.

Val la pena anche qui ricordare che è proprio nella Francia dei Templari che si diffuse la famosa moneta "blanche " quando ancora in Europa non erano state scoperte le attuali miniere d'argento.

Argento alchemico allora o più semplicemente americano?

Ma nel Pantheon ufologico, tra mostre varie di fotografie fasulle, merita un posto di tutto rispetto l'ipotesi parapsicologica. E qui il discorso si fa più complicato e più serio, perché tra le fila dei parapsicologi militano sociologi e psicologi che ben raramente prestano, nelle loro argomentazioni, il fianco a critiche.

Il primo ed, a buon diritto, il più importante, ad occuparsi degli UFO fu Carl Gustav Jung nel suo libro: "Su cose che si vedono nel cielo ". Ce la mise tutta, anche perché il fenomeno UFO, al primo approccio, sembrava la conferma ed il campo d'azione ideale dell'inconscio collettivo che da sempre aveva spinto l'umanità a ricercare nelle forme circolari la sua angoscia di perfezione. Ma la casistica UFO, molto più imponente e varia dei " classici " fenomeni paranormali, resistette all'urto sicché, se da un lato era anche vero che molti avvistamenti erano visioni allucinatorie dovute a cause patologiche e che le varie forme di UFO, in ogni epoca, si erano adeguate ai " sogni tecnologici" dell'uomo, non si poté provare che i "flaps ", cioè le ondate di avvistamenti, fossero dipendenti da stimoli di natura psichica.

L'onestà di pensiero dello psicologo svizzero gli fece concludere:

".... l'idea di qualcosa di psichico materializzato sembra mancare completamente di una base d'appoggio. La parapsicologia conosce certo la circostanza della materializzazione. Un simile fenomeno però è legato all'esistenza di uno o più medium che devono cedere sostanza ponderabile, e si verifica soltanto a stretto contatto con loro. La psiche può ben muovere il corpo, ma solo all'interno della struttura vivente. Che qualcosa di psichico in possesso di proprietà materiali, provvisto di grande carica energetica, possa apparire percepibile, lontano da ogni medium umano, nello spazio aereo, è cosa che oltrepassa i nostri limiti di comprensione ".

E più avanti ancora:

" E' mia opinione - con tutte le riserve che s'impongono - che esista una terza possibilità: gli UFO sono reali apparizioni materiali, entità di natura sconosciuta, che provengono probabilmente dagli spazi e che erano già visibili, forse da lungo tempo, agli abitanti della Terra, ma che per il resto non hanno con la Terra ed i suoi abitanti rapporti di nessun tipo".

I parapsicologi si guardarono sgomenti, molti di loro sostituirono sui biglietti di visita la parola "parapsicologo " con il binomio " socio-psicologo ", e gli extraterrestri cominciarono ad impazzare in ogni seduta medianica ed in ogni "planchette ", oltre che a concedere a Uri Geller le sue straordinarie doti di sensitivo.

Questa situazione, codificata peraltro dal film "C.E. III ", ovvero " Incontri ravvicinati del III tipo ", riconosceva alla parapsicologia solo il contatto telepatico o tutt'al più, in alcuni casi, l'oggettivazione apparente del contatto stesso tramite la proiezione della visione. Le forme estreme di creazione pensante, che per molti parapsicologi spiegavano anche le ali dei vampiri, facevano la fine dei " buchi neri" in mano allo Zichichi di turno.

Fra psicologi e parapsicologi, come fra i fisici delle particelle e quelli del macrocosmo, cioè gli astrofisici, si cominciava a delineare una frattura o, peggio ancora, una posizione di stallo.

Ed ecco allora che i ricercatori UFO, dotati in verità di una tenacia incredibile, diressero i loro sforzi interpretativi nelle cosiddette " teorie parafisiche ". Era naturale che dopo i fanatici e gli ortodossi sorgesse il movimento della " nouvelle vague" ufologica.

Fondatore indiscusso fu lo scienziato franco-canadese Jacques Vallée che, nel 1969, con la pubblicazione del libro " Passaporto per Magonia ", tentò di scuotere le acque della stanca palude della ricerca ufologica.

E' interessante far notare la nazionalità del dottor Lacombe nel già citato film "Incontri ravvicinati del III tipo", che molti hanno appunto identificato con Jacques Vallée, quasi a testimoniare il passaggio di consegne della ricerca UFO fra Americani e Francesi, avvenuto all'indomani del famoso rapporto Condon, quando si decise che la NASA non si dovesse più occupare dei Dischi Volanti e furono così resi di pubblico dominio tutti gli incartamenti militari.

E' infatti in Francia che esiste l'unico organismo governativo ufficiale, il " GEPAN ", creato nell'ambito del C.N.E.S., centro nazionale di studi spaziali, che studia il fenomeno UFO con l'apporto di mezzi civili e militari. Non ci meraviglieremmo quindi se i fautori della teoria mistica, a questo punto, ci venissero a dire che alcuni comportamenti della Francia in politica estera sono stati dettati dai dischi volanti.

Ma ritorniamo a Jacques Vallée ed al suo "Passaporto per Magonia ". Magonia non è altro che il sinonimo di tutti quei paesi leggendari i cui fantasiosi abitanti, a noi noti come Elfi, Gnomi, Fate, ci hanno spesso fatto visita, creando il folklore, i miti e le credenze popolari di tutte le civiltà.

Da questa sorta di universo parallelo giungono quindi non più gli extraterrestri ma gli " ultraterrestri ", emissari parafisici che, al limite, secondo un altro noto ricercatore John Keel, autore del libro " Operazione cavallo di Troia ", stanno compiendo una lenta ed ostile invasione ai nostri danni. I cultori della fantascienza non possono qui non ricordare quel meraviglioso volume a firma di un certo Henry Ward: " I SOLI VERDI ", edito per i tipi di Urania.

Sulla falsariga di queste ipotesi, il processo di astrazione, tipico della mente umana, ci porta all'ultima codificazione ideologica del problema UFO con il libro " Presagi di consapevolezza " dell'inglese David Tansley. Secondo questo autore le entità di Vallée e Keel diventano la materializzazione di quella fantastica energia " sottile" che è alla base di tutto il creato, s'identificano con gli " allies " del mago Juan di Carlos Castaneda.

E siamo giunti veramente alla fine, il cerchio si chiude, il serpente mangia la sua coda, i Dischi Volanti sono penetrati nel simbolismo dell'occultismo iniziatico, siedono alla destra nel tempio dell'Alchimia.

Ma tutto questo a chi giova? Indubbiamente solo al singolo, all'individuo, a colui che ha " visto " l'UFO, al " risvegliato ", perché l'intera umanità esce sconfitta dalla sfida UFO insieme a tutta la sua scienza.

Fino a quando, infatti, la Scienza Ufficiale, sulla scia di Galilei, principale responsabile della frattura di pensiero fra " Scientia " e "Religio ", asserirà che un fenomeno non ripetibile in laboratorio, non è scientifico e quindi non di sua competenza, sarà inutile e penoso, in pubbliche conferenze o in dibattiti televisivi, continuare a battere alla sua porta per avere un riconoscimento ai fenomeni " diversi " e " non normali ".

Insomma la Fisica, la Chimica, non rifiutano l'UFO, l'Astrologia, la Magia, l'Alchimia: non hanno semplicemente i mezzi per spiegarne la fenomenologia. Che questa crisi, in cui si dibatte l'uomo, possa dipendere dalla non neutralità della ricerca scientifica nel senso che, nelle diverse epoche, il pensiero scientifico che storicamente prevale risponde ai precisi orientamenti economici e politici delle società che lo esprimono, è cosa che è già stata messa in evidenza dagli autori del libro: " L'Ape e l'Architetto ".

Che la impossibilità di vedere le cose da un altro punto di vista, possa dipendere da quell'insieme di informazioni unilaterali, quotidiane e pressanti, dalle cui pastoie è difficile ed, a volte, non conveniente uscire, è cosa messa in risalto dagli psicologi avanzati quando parlano di quei " sistemi a dominanza " che automaticamente privano l'individuo della propria autonomia di pensiero, pur lasciandogli l'apparente libertà di decisione.

Fatto sta che il maestro non compare perché, come dicevano gli antichi indù, l'allievo non è pronto.

Indicare qui le direttive di una nuova filosofia di ricerca sarebbe presuntuoso ed esulerebbe dal tema dell'intervento, comunque una nuova vera scienza dovrebbe essere tesa a teorie di base che, partendo dall'assunto che non esiste il sovrannaturale, ma tutt'al più il sovrumano, uniscano religiosamente fisica e metafisica per far sì che la comprensione del noumeno, del trascendente, da parte dei geni o dei santi non rimanga un'esperienza isolata.

Se non si attuerà questo salto qualitativo di conoscenza, l'UFO, nella sua totale esperienza simbolica, segnerà sempre il fallimento della Ragione, il... crepuscolo della Terra.

 

 

da:  informazioni di parapsicologia

del centro italiano di parapsicologia

napoli 2/1981